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9/15/2002
Rave di Filippo Facci
da "Il giornale" di Sabato 14 Settembre 2002 RAVE I vostri rave sono nulla. Voi siete nulla. Siete un sol corpo deforme e ammassato che danza e che danza. Siete rimbecilliti, ipnotizzati da orgie di luci e di suoni che bruciano notti inutili e svuotate di mistero, siete un sottovuoto annebbiato di alcol e di droga e di musica che annullino e disinneschino tutto quel che vi fa uomini, siete bestie. Siete animali e questo è magnifico, lo so, tutto ciò è necessario e liberatorio, lo so, ma quel che lascia attoniti è l¹infimo livello della vostra devianza, la vostra ridicola pretesa di unicità. Vi abbruttite con musiche ossessive e frastornanti, i vostri sguardi si protendono alla ricerca di raduni primitivi e stordenti che finalmente vi assolvano e vi spoglino delle singole personalità che non avete la forza di avere: e non conoscerete mai la straordinaria forza visionaria che può scaturire dal confronto elementare ma coraggioso tra voi soli e la musica, quindi la riflessione autentica, la magica reazione, la capacità di saper davvero ascoltare le note e lasciarsene pericolosamente penetrare. Non conoscerete mai un Baccanale di Wagner e quindi i pensieri che prendono a galoppare senza briglie, le visioni, feste impossibili, luci di crepuscolo che signoreggiano su parchi e giardini immensi, spettacolari fontane colorate e tavoloni in legno con barilozzi antichi e bottiglie di chissà quale annata, tabacchiere d¹argento, sigari d¹ogni tipo, e una folla misurata e benvestita che s'immerge tra cascate di vino frizzante e schiuma rubiconda, piscine di birra in cui tuffarsi tra cespugli di spuma e profumi di malto e di luppolo: le vostre droghe sono nulla. Una Notte trasfigurata di Schoemberg e sognereste le antiche Feste dei Folli, quando i chierici e gli studenti stravolgevano le gerarchie, e i preti erano cacciati dai pulpiti, e i sacri paramenti erano lacerati o indossati al rovescio, sognereste la memorabile Festa del 6 gennaio 1482, a Notre-Dame, quando una corte di ladri e di storpi e di mendicanti venne elevata agli altari tra amplessi rumorosi e ubriacature di massa: perché tutto è già stato fatto, i vostri Rave sono niente. Un Sogno di una notte del Sabba e vi parlerei dei seguaci di Dioniso e dei loro cortei, riti notturni che avvenivano nei boschi sacri e a cui accorrevano schiavi e contadini e soprattutto donne, folle ebbre di vino che illuminavano il proprio orgistico cammino con torce possenti e irrompevano dal buio, ai margini della città, per svegliare le genti e ricordar loro che tutto è relativo, che può esistere un mondo contrario all¹ordine costituito e alle gerarchie opprimenti, contrario al dominio del dovere, senza ruoli, senza certezze, un mondo notturno e femminile, ribollente di emozioni, denso di passioni che si facciano beffe del mondo diurno e apollineo della razionalità maschile. I vostri rave sono niente. (gentilmente inviato da Filippo Facci)
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